11 ottobre 2006

gli scavi di Mesanole

In uno dei primi post, nell'agosto dello scorso anno, davo notizia del ritrovamento dei resti di una cospicua villa romana in località Mesanole, durante i lavori di scavo per la realizzazione della bretella di collegamento tra l'anello viario dell'università e il raccordo autostradale Salerno-Avellino.
Apprendo con piacere che a distanza di meno di un anno la Regione Campania ha finanziato con oltre 500.000 euro un progetto di completamento e messa in sicurezza dei suddetti rinvenimenti archeologici, individuando quale beneficiario finale la provincia di Salerno.
Per saperne di più vai al sito del bollettino della regione.

25 settembre 2006

Scusate, amici. Si va a ricominciare.

E' da agosto dello scorso anno che questo blog mi accompagnava nelle mie riflessioni e nel dialogo costante con i pochi o tanti visitatori.
Perché un'interruzione di cinque mesi, che mi è stata rimproverata da molti? E' presto detto. Sono stati l'impegno elettorale a cui sono stato chiamato lo scorso maggio e la fase iniziale della mia attività di consigliere di minoranza a suggerirmene la sospensione. Da un lato, non ho voluto che questa piazza, questa finestra di confronto pacato, di dialogo, di riflessione comune, perdesse i caratteri con cui è nata. Dall'altro, so che non potevo sottrarmi al mio nuovo ruolo di rappresentante di idee, valori e progetti elaborati insieme e insieme condivisi.
Perché ora sento di poter ricominciare? Perché le due esigenze appena ricordate, quella personale e quella della rappresentanza, possono entrambe avere il loro spazio, grazie all'impegno degli amici dell'aquilone che hanno creato un blog che è la voce ufficiale dell'associazione, mentre questo nostro, più informale e più alla buona, riprenderà il cammino da dove l'aveva lasciato alcuni mesi or sono, con lo stesso spirito di sempre e con la stessa volontà di dialogo e di confronto.

13 aprile 2006

Dieci miliardi svaniti nel nulla. E ora paghiamo

Il comune di Fisciano ha aumentato , col bilancio 2006, l'imposta ICI sulla prima casa dal 5 al 6 per mille.
Questo significa che a giugno i contribuenti pagheranno il 25% in più rispetto all'anno scorso. Anzi, se si tiene conto della deduzione sulla prima casa, di 125 euro, l'aumento sarà molto più consistente e colpirà soprattutto le fasce più deboli.
Faccio qualche esempio.
Chi l'anno scorso doveva versare 125 euro, grazie alla deduzione pagava zero, ora pagherà 25 euro;
Chi doveva versare 200 euro, ne pagava 75 l'anno scorso, ora ne pagherà 115, e così via.
Questo per "risanare" il bilancio comunale. Risanarlo da che? dagli sperperi e dalla cattiva gestione di questi anni. Gli amministratori sbagliano e i cittadini pagano.
E dire che solo cinque anni fa, grazie a una oculata gestione delle risorse e al censimento dei tributi, era stato realizzato un attivo di ben dieci miliardi di lire. Un attivo svanito, evidentemente, nel nulla.

07 aprile 2006

Di ritorno dall'Andalusia

Riprendo a scrivere dopo una breve pausa.
Ho accompagnato i miei studenti dell'ultimo anno in una viaggio di istruzione in Andalusia. Visitare l'Alambra di Granada, la moschea di Cordova, il centro di Siviglia è sempre un'esperienza coinvolgente. Il clima mite e la bellezza dei luoghi hanno fatto il resto.
L'interesse dei ragazzi è stato encomiabile, la loro voglia di divertirsi, come è naturale, è stata grande. Ma è la socializzazione che si crea in quei giorni fra tutti i partecipanti, anche di classi diverse, il risultato più positivo di simili iniziative.
Studenti e insegnanti, siamo ora pronti alle fatiche finali che porteranno all'esame di stato, tappa fondamentale che segna per questi giovani l'ingresso alle responsabilità della vita e alla costruzione del proprio futuro.

25 marzo 2006

Quando un ragazzo dice: "Alzate gli occhi"

Qualche giorno fa, sul sito del forum dei giovani di Fisciano si è aperto un dibattito sui problemi del nostro comune. Numerosi interventi, alcuni critici, hanno rianimato la discussione. Ma deve essere intervenuto un occhiuto censore stizzito, tant'è che un comunicato avvertiva, di lì a poco, che non sarebbero stati più pubblicati messaggi anonimi. Già, messaggi anonimi; quando si sa bene che l'anonimato nasce quando c'è un clima pesante, fatto di paura e di intimidazione. La colpa è di chi quel clima lo crea, non di chi lo subisce.
Ma ecco accadere una cosa bellissima: i messaggi si moltiplicano, tutti firmati e tutti critici.
Una cosa bellissima subito seguita da una bruttissima: l'intero sito viene oscurato, cancellato, ed è tuttora così nel momento in cui scrivo.
Voglio solo sperare che qualcuno ci ripensi. E' una sconfitta per tutti concepire, oggi, nel 2006, di ricorrere alla censura per abolire il pensiero, soprattutto il pensiero dei giovani, che invece andrebbero educati, aiutati, incoraggiati, proprio quando intendono andare oltre.
Lascio la conclusione alle parole di un ragazzo (che non conosco) che in uno degli ultimi messaggi pubblicati prima che cadesse la mannaia diceva:
"Non lasciate mai che le persone possano approfittarsi della vostra ignoranza... Ragazzi, alzate gli occhi, voi rappresentate il futuro...
E' finita l'era del clientelismo...Non ascoltate le persone che vi fanno promesse che non saranno mai rispettate...
Alzate gli occhi.. Alzate gli occhi...
Studiate, realizzatevi, non vi fermate al primo ostacolo...la scalata è lunga; ma se poi per pigrizia vi fermate e aspettate il cosiddetto 'POSTO' allora il mondo non girerà più perchè il vostro comportamento si ritorcerà sui vostri figli come stiamo vedendo nel nostro comune...
Abbiate la forza di cambiare, sono convinto che poteta farcela..."

Ragazzi, se volete, questo blog è a vostra disposizione: saranno pubblicati tutti i commenti, anche quelli anonimi, anche quelli critici.

20 marzo 2006

Una opportunità da non perdere

Dal 13 febbraio scorso è possibile chiedere il contributo di 350 euro previsto dalla cosiddetta “Iniziativa Carburanti a Basso Impatto” a favore di coloro che trasformano a GPL o a metano il proprio mezzo di trasporto.

L’iniziativa, a carattere nazionale, è limitata ai residenti nei comuni che siano inseriti nell’apposito elenco (Decreto legislativo n. 351 del 1999) e che abbiano aderito formalmente all’iniziativa. Il comune di Fisciano, pur utilmente inserito nell’elenco suddetto, ma non ha mai deliberato in merito.

Ho chiesto pertanto al Commissario Prefettizio di voler procedere all’adozione della delibera, necessaria a consentire ai cittadini interessati di poter usufruire del contributi di legge.

Ritengo, infatti, che con il commissariamento dell’Ente non venga meno la possibilità di decidere, entro certi limiti, nell’interesse della comunità. E’ invece compito di chi si propone a guidare il Comune darsi da fare da subito perché anche in questa fase non vada persa nessuna opportunità.

Per maggiori informazioni puoi visitare questo sito.

17 marzo 2006

Vi aspetto domenica a Penta...

...per proseguire insieme il cammino che vuole cambiare Fisciano.

14 marzo 2006

Area industriale ed "effetto caos"


"L’area industriale di Fisciano/Mercato San Severino presenta uno sviluppo, delle attività in essere, se così si puo definire, abbastanza disomogeneo rispetto a quello previsto dal Piano ASI. L’area che ospita detti insediamenti, risulta chiaramente definita e la superfice densamente occupata da capannoni, magazzini, impianti infrastrutturali. A parte la piccola quota destinata agli uffici e ai servizi, le attività connesse alla produzione come previsto nella zona “D” sono pressocchè inesistenti in quanto le attività produttive originari sono state stravolte da cambi di Tipologia non comunicati all’ASI. L’unica arteria transitabile e la Nuova Strada Consortile, anche se non è stata collaudata, per il resto i servizi come le infrastrutture sono del tutto inesistenti.
Le stesse aziende raggruppate o ampliate secondo qualsiasi regola, evocano l’immagine di uno sviluppo senza controllo da parte dell’ASI, spesso i lotti restano inedificati pur avendo avuto nulla osta per la realizzazione di strutture produttive restano in corso di costruzione per anni, ponendi l’accento sul problema domanda e offerta che inevitabilmente conduce alla rilocalizzazione e dislocazione di aziende esistenti provenienti dal nucleo urbano e prevalentemente occupati da attività artigianali e commerciale in particolare modo questo accade su tutta l’area del Comune di Mercato San Severino, mentre il fenomeno si verifica in modo ridotto nell’area del Comune di Fisciano in quanto molte strutture sono in corso di costruzione. Fenomeno quest’ultimo di notevoli proporzioni con riflessi di tipo economico, sociale ancorché amministrativo e urbanistico. In questo diffuso fenomeno di conversione delle attività industriali in commerciali e/o artigianali la rivitalizzazione dell’area coincide inevitabilmente con il deperimento della stessa. La mancanza di servizi, infrastrutture e la presenza di piani obsoleti, in uno con il nuovo senso speculativo, producono “l’effetto caos” nel quale l’ordine generale soggiace al bisogno individuale. Tanto si riscontra nell’odierna zona industriale, snaturata, contradditoria, emarginata eppur produttiva".

Il testo sopra riportato è tratto dal censimento 2000 relativo all’area industriale di Fisciano-Mercato San Severino. Che da allora nulla sia cambiato, l’ho potuto verificare in un incontro che, in qualità di candidato sindaco, ho avuto con operatori industriali della zona, nel corso della campagna di ascolto che ho iniziato per la definizione del programma. Le esigenze più sentite che sono emerse riguardano la necessità di riprendere l’esperienza della consulta delle attività produttive, di giungere a una mappatura delle aree, di completare l’anello viario della zona, di garantire una gestione della zona che ne superi il degrado attuale (rifiuti, illuminazione, sicurezza) magari attraverso la creazione di un consorzio di manutenzione. Ci sono aziende serie, che hanno rapporti di ricerca e di innovazione con l’Università, pronte a collaborare anche con l’Ente locale, ma nella trasparenza e nelle regole. Perciò parlare di sinergia tra Università, industria e territorio, significa indicare la strada possibile per la nostra ripresa, una ripresa che deve essere anche economica e occupazionale.

07 marzo 2006

Finanziamenti europei e improvvisazione progettuale

Una brutta notizia per Fisciano, un motivo di disonore per chi ha retto le sorti del comune in questi anni, una ragione in più per cambiare registro.
L'unico finanziamento nell'ambito del PIT Valle dell'Irno, quello per il Centro servizi per l'imprenditoria, si è volatilizzato.

E' d'obbligo una premessa. Il progetto, concernente la Valle dell’Irno, di 23 milioni di euro, nasce nel 2000 con lo scopo di integrare il polo dell’Università di Salerno, insediata nell’area di Fisciano, con il più ampio contesto territoriale caratterizzato da forte valenza industriale e da un considerevole patrimonio storico-artistico. In quella fase, che ebbi l'onore e l'onere di seguire in prima persona, Fisciano presenta sei proposte che vengono inserite nel progetto complessivo in quanto giudicate coerenti con l'obiettivo strategico del PIT:
1) Isole di residenza della gioventù universitaria
2) Interventi di riqualificazione urbanistica
3) Le vie dell'Università (intercomunicabilità delle aree territoriali)
4) Centro culturale e religioso San Michele di mezzo
5) Centro di accoglienza della gioventù universitaria (Palazzo Barra in Lancusi)
6) Centro per interscambi culturali e socio economici (Palazzo de Falco, in collaborazione con la Fondazione Laboratorio Mediterraneo).

L'amministrazione successiva (2001-2006) dovette giudicare troppo modeste queste proposte (sì forse modeste, ma per questo realizzabili) e scelse di "volare alto", sostituendole con un improbabile centro studi finanza locale, un centro formazione internazionale e simili amenità per un importo complessivo di decine e decine di miliardi di vecchie lire.
Ovviamente nessuna di queste proposte fu ritenuta meritevole di accoglimento, se non quella di un più modesto Centro servizi all'imprenditoria, che si intendeva realizzare nella palazzina dell'ex IDAFF. Non essendo in realtà mai stata nella disponibilità del Comune tale palazzina, si decide di concorrere col progetto di una palazzina da realizzare al corso San Vincenzo in Fisciano.

Ecco il risultato: sul Bollettino Ufficiale della Regine Campania n. 5 del 23 gennaio 2006, è pubblicato il decreto dirigenziale che esclude il progetto dal finanziamento, in quanto risultato non idoneo per non aver rispettato gli indicatori di qualità previsti dal bando.

28 febbraio 2006

Vi aspetto domenica

Vi aspetto domenica a Fisciano.
Cari amici del blog, con le vostre visite e i vostri commenti, avete arricchito questo spazio.
Ho percepito una condivisione di analisi e di obiettivi, una voglia di discutere e di proporre, una speranza di giorni migliori.
Ed è per discutere, proporre e cominciare a sperare che aspetto soprattutto voi.
Da soli non si va lontano. Insieme, si moltiplicano le forze e le intelligenze.

26 febbraio 2006

Fisciano sulla stampa che conta

Alcuni visitatori di questo blog hanno manifestato vivo interesse per l'articolo su Fisciano pubblicato oggi da Repubblica a firma Maria Rosaria Sannino. Lo metto volentieri in rete. Vorrei, però, che la nostra città riscuotesse una fama diversa. Perché ciò accada occorre la collaborazione di tutti.

MARIA ROSARIA SANNINO
Cento e più ville al posto di case rurali con fienili. liberi professionisti diventati improvvisamente contadini. Gli amhientalisti lanciano l'allarme a Fisciano, il comune del salernitano dove ha sede l'università, che punta economicamente sempre più sulla cittadella degli studi. E fioccano denunce alla Procura di Salerno: è in atto una selvaggia cementificazione delle zone un tempo agricole, raggirando una legge urbanistica che avrebbe dovuto riguardare "esclusivamente i proprietari coltivatori diretti, considerati imprenditori agricoli". «Ma in questi ultimi anni sono stati realizzati circa 128.000 metri cubi di area residenzialeal difuori di ogni norma urbanistica», hanno denunciato i consiglieri comunali Giuseppe Campanile e Francesco Conte. «E'un vero assalto indiscriminato al territorio, con costruzioni fatte passare come case rurali; un escamotage diventato sistema.Agli atti anche del consiglio comunale ci sono nomi e storie. Su più di 13000 abitanti non ci sono più di 1o veri contadini». Lo stesso ufficio tecnico comunale fornisce i numeri di questa urbanizzazione: tra il2002 e 2005 sono state rilasciate ben 127 concessioni edilizie per case rurali. Queste abitazioni, per avere il permesso di costruzione, dovevano essere al servizio di un'azienda agricola o quantomeno di un pezzo di terreno coltivato da un contadino. L'ufficio tecnico avrebbe dovuto controllare la correttezza delle pratiche. "A noi risulta essere tutto in regola- dichiara Angelo Aliberti, responsabile dell ufficio - abbiamo le richieste di cittadini, rilasciate come coltivatori diretti. Il controllo sulla veridicità di quanto sottoscritto spetta ai vigili urbani". Con un Prg non ancora approvato, dopo anni di aspre battaglie tra politici locali e ambientalisti, le maglie di tutela si sono allargate. Intere località, che racchiudono a raggiera il cuore del campus universitario, come Faraldo o Pozzillo, sono diventate cantieri aperti.

Questo è un post ingarbugliato...

Questo è un post ingarbugliato,

ma il garbuglio non è mio.

Mai avrei escogitato

così amabil lavorìo.

Il ritardo nell’iter di adozione del piano regolatore del comune di Fisciano sembra essere stato scientificamente programmato.
Osserviamo alcune date.
Il 14 maggio 2004 il consiglio comunale delibera la prima adozione e il 7 giugno successivo ne viene data comunicazione pubblica come per legge. Cominciano a decorrere da allora i due mesi per la presentazione di eventuali osservazioni, che scadono il 6 agosto dello stesso anno.
In ottobre i consiglieri di minoranza chiedono la convocazione del consiglio per discutere sulle osservazioni presentate. Solo allora si scopre che la comunicazione pubblica era imperfetta in quanto non prodotta anche su un giornale a tiratura nazionale. Il 27 ottobre 2004 pertanto si ripubblica la comunicazione dell’avvenuta adozione e ricominciano a decorrere nuovamente i due mesi previsti per le osservazioni. Così la scadenza ora slitta al 26 dicembre 2004. Nel frattempo gli atti del piano vengono inviati agli Enti sovraordinati per i pareri di competenza (su questo ritornerò fra poco) e il Consiglio Comunale impegna l’amministrazione a concludere in tempi brevi. Intanto i primi sette mesi sono passati.
Successivamente, il 17 giugno 2005,è sempre il Consiglio Comunale a sollecitare nuovamente l’Amministrazione a concludere, questa volta, in tempi brevissimi.
Passa qualche mese e il Consiglio Comunale impegna ancora l’Amministrazione a giungere alla conclusione di un iter tormentato e infinito, addirittura entro quindici giorni, ma aggiungendo, su proposta del consigliere capogruppo di maggioranza, Tommaso Amabile, entro quindici giorni dall’arrivo dei pareri richiesti agli Enti. Già i pareri. Ma non erano stati richiesti l’anno prima? E gli Enti perché non rispondono?
In realtà gli Enti avevano risposto, ma solo per lamentare l’insufficienza degli atti inviati e per chiedere le necessarie integrazioni. Integrazioni che fino ad allora il Comune si era guardato bene dall’inviare. Risulta ad esempio che uno di questi Enti, l’Autorità di bacino Destra Sele aveva chiesto le integrazioni fin dal 3 novembre 2004 e il Comune le invia solo il 26 ottobre 2005, cioè solo dopo che la questione era stata messa in evidenza da alcuni consiglieri di minoranza.
Nel frattempo scade anche il termine ultimo previsto dalla legge per l’adozione definitiva del piano (settembre 2005) e finalmente la commissione urbanistica comincia a esaminare le varie osservazioni presentate. Tale esame si conclude con la seduta del 12 dicembre 2005, ore 12,30, in cui si tra l’altro si dichiara che, in merito alle 20 osservazioni da me presentate insieme con altri, “occorreva una più approfondita ed accurata istruttoria da parte del gruppo di lavoro del P.R.G. Uno spiraglio di autocritica? Una disponibilità a discutere nell’interesse generale? Niente di tutto questo, sono solo le 12,30 del 12 dicembre e da circa un’ora sono state presentate le dimissioni del Sindaco facente funzione. Il pericolo è scongiurato, si potrà andare ancora una volta alle elezioni senza piano, senza regole, fidando sulla collaudata esperienza di nulla dire e tutto promettere.

21 febbraio 2006

"E lei dove abita?" "In via B"

Nel post precedente si parlava di identità. L'identità di un paese si rafforza anche con le piccole cose. Ci sono strade, ci sono piazze, nel nostro comune, che non hanno neppure un nome, ma sono identificate con una lettera dell'alfabeto, via A, via B, piazza N, e via dicendo.
Altre strade e piazze, pur in possesso di un nome, non hanno la targa che le identifichi e le faccia riconoscere. Di numeri civici, poi, decorosi e uniformi, magari nobilitati con lo stemma della nostra città, come avviene in tutti gli altri comuni, nemmeno a parlarne.
Eppure, ora sono più di cinque anni, fu costituita una commissione per la toponomastica che, col contributo di storici locali, e valutando le proposte dei cittadini, portò a termine un lavoro risolutivo e meritorio.
Ora, posso anche comprendere che non tutti i nomi proposti e allora deliberati siano piaciuti a chi di dovere. Ma perché non decidere, perché non affrontare un problema, certo non gigantesco, che in fondo richiede solo un po' di sensibilità per essere risolto?

18 febbraio 2006

Anche questo blog può servire la città

Mi scuso con i visitatori del blog se negli ultimi tempi non sono stato assiduo con gli aggiornamenti.
Quando le circostanze e la volontà di tanti amici ti spingono ad assumere in prima persona responsabilità di guida, quando ti chiedono di passare dalla riflessione privata, sempre priva di rischi, ai fatti concreti, è d'obbligo fermarsi un momento e decidere il da farsi.
Ho accettato la candidatura a sindaco di Fisciano per un'alleanza di cittadini convinti che fare il proprio interesse significa rendere migliore il posto dove si vive.
Questa mattina, ho chiarito, in una conferenza stampa, la direzione in cui intendo muovermi.
Il metodo: un ragionamento concreto, essenziale, con i cittadini e le diverse realtà sociali, sulle condizioni attuali e sul futuro di questa città.
I contenuti: ho parlato, argomentando più di quanto possa ora fare qui, di come garantire partecipazione e democrazia, come gestire al meglio le risorse finanziarie, come valorizzare il territorio e l'ambiente, come affrontare le problematiche sociali, come ricostruire un'identità forte della comunità. Fisciano ha bisogno di innovazione e di coesione.
Nei prossimi due mesi, fino alla presentazione di candidati e programma, continuerà nelle forme più varie questo work in progress.
Per ritornare al blog, esso mi servirà per annotare impressioni, idee, proposte.
Ma sarà ancora più utile grazie ai vostri interventi, diventando una libera tribuna a disposizione di tutti, per confrontarci sui problemi ed elaborare proposte sul nostro futuro possibile.

05 febbraio 2006

Costruiamo insieme il futuro di Fisciano

Aderisco all’iniziativa di oggi perché voglio contribuire a sottrarre la nostra città alla deriva in cui rischia di cadere.
A Fisciano c’è un pericoloso deficit di democrazia, un pericoloso deficit di partecipazione. La storia antica e recente dell’Italia, in particolare nel sud, insegna quanto sia diffuso il trasformismo, e come anche dietro le più belle bandiere si nasconda a volte la cattiva politica dei mestieranti.
A ben poca cosa si riduce la democrazia se non c’è dialettica, confronto di idee e di proposte. Ma mi sapete dire quali idee, quali proposte avanza chi si candida, in maniera autoreferenziale, a governarci per i prossimi cinque o dieci anni? Quale resoconto hanno mai presentato questi personaggi sulla loro attività? La partecipazione, poi, per alcuni significa solo reclutare truppe di complemento. Noi questo lo vogliamo cambiare. A questa caricatura della politica non intendiamo rassegnarci.
Perciò questa aggregazione che oggi nasce è un fatto positivo che va salutato con favore. Ma aggiungo con estrema sincerità che si tratta di un’aggregazione che è ancora una cosa parziale, un germe, se vogliamo, che potrà dire di aver raggiunto l’obbiettivo, quando, e deve avvenire al più presto, avrà coinvolto la gente alla libera discussione e al protagonismo attivo, avrà reso i cittadini protagonisti delle scelte programmatiche e della scelta dei candidati. Non siamo in un regime monarchico, né ereditario né adottivo, e Fisciano non è da meno di tante altre realtà del nostro paese che in forme diverse hanno assaporato o stanno assaporando l’aria nuova di una democrazia fatta di scelte condivise e responsabilizzanti. E mi spiego. Qualcuno ha parlato di primarie. La cosa va valutata con attenzione per superare eventuali difficoltà organizzative e per evitare rischi di inquinamenti. Ma ove fosse possibile realizzarle qui ed ora, nelle prossime settimane, avremmo raggiunto un grande risultato. Dimostrare coi fatti la coerenza della nostra proposta.
E ora qualche indicazione sulle cose da fare.
Partecipazione vuol dire innanzitutto rendere concreti i principi enunciati nello statuto comunale. Statuto messo in cantina in questi cinque anni. Solo un esempio. Il difensore civico. Garantirebbe al cittadino, al consigliere comunale il controllo sugli atti, il risarcimento di un danno. Una volta c’era il coreco, poi è stato abolito, oggi per difendere le proprie ragioni ci si può solo rivolgere al tar o alla magistratura. Immaginate i costi i tempi e le difficoltà. Diverse altre cose sono scritte nello statuto e non realizzate. Siamo stanchi di questa schizofrenia che fa scrivere le cose più alte e fa vincere nella realtà la prassi di sempre, quella dei favori e dell’appartenenza.
Il piano regolatore. Consentitemi di ringraziare i consiglieri comunali qui presenti, che hanno convocato più volte il consiglio comunale perché si esaminassero le venti osservazioni presentate da decine di cittadini consapevoli allo scopo di migliorare un piano che fa acqua da parecchie parti e si arrivasse finalmente all’adozione definitiva. Su questo prenderemo impegni precisi perché è la questione centrale perché un piano regolatore decide ripeto decide l’intero futuro di una comunità. Una cosa qui a Lancusi la debbo dire. Non è giusto che il centro più popoloso ed esteso del comune abbia in termini di servizi il 65% di quanto gli spetta considerando gli abitanti e addirittura solo il 20% in termini di case, mentre altrove si prevede il 500% di servizi e addirittura il 600% di case. Questi sono dati che sfido chiunque a smentire. Sono dati che rivelano un’idea di piano terribilmente squilibrato, una visione miope, veramente ristretta al cortile di casa.
Rapporto con l’Università. Anche qui solo un esempio. E’ stato ceduto palazzo Barra per la costruzione di residenze. Chiediamo che a lavori ultimati il piano terra sia messo a disposizione esclusiva del comune e dei suoi cittadini. Non è inutile quello che dico perché, con l’accordo definitivo approvato dall’amministrazione, il comune è stato declassato a socio di minoranza nella determinazione dell’utilizzo dei locali.
Infine i finanziamenti europei. Nei prossimi anni serve attenzione ai bandi e capacità di progettazione sull’esempio di tanti comuni anche vicini a noi. Anche qui occorre cambiare metodo. Dei due finanziamenti ottenuti dal comune, il patto territoriale e i progetti integrati, a Palazzo de Falco i lavori sono bloccati per una progettazione inadeguata e il centro per l’internazionalizzazione non è mai partito per assenza di progetto.
Io, come tutti, ho le mie convinzioni politiche cui ovviamente non rinuncio, ho anche militato in un partito finché la condivisione di un progetto e di un’etica comune lo hanno reso praticabile. Ora, con il mio tempo e con le mie idee intendo identificarmi fino in fondo con questa unione di persone che con determinazione e coraggio si propone una sola cosa, trasformare Fisciano da repubblica indipendente a paese normale.

23 gennaio 2006

L'erba del vicino è sempre più verde

Sul Mattino di ieri un titolo a tutta pagina e a caratteri cubitali: "Ville al posto di case rurali: 60 indagati". Il sottotitolo precisa che è in corso la caccia al tecnico "comunale" che istruisce le pratiche. L'articolo, ampio e dettagliato, spiega con tono allarmato che sessanta persone sono diventate "magicamente" agricoltori per aggirare la legge sulle licenze edilizie e parla di un "trucco vecchio" mediante il quale ci si fa "rilasciare autorizzazioni a costruire fabbricati rurali realizzando, invece, delle vere e proprie case" prive "dei requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dalla legge" e dove i depositi agricoli vengono trasformati in taverne e saloni. Si sta indagando "anche per stanare qualche tecnico furbo che dà consigli per aggirare la legge e che si sta arricchendo a spese dell’ambiente". L'operazione antiabusivismo è condotta dalla polizia municipale.
Niente paura. Accade lontano da noi, a Nocera Inferiore. Noi qui a Fisciano viviamo in un'isola felice. Siamo tutti agricoltori, le case rurali hanno tutti i requisiti, taverne e saloni non sappiamo neppure che cosa siano, i tecnici furbi non si arricchiscono ma difendono l'ambiente, e la polizia municipale non perde il suo tempo in simili quisquilie.

21 gennaio 2006

Qualcosa si muove?

Pubblico il documento sottoscritto dai seguenti partiti politici fiscianesi: Socialisti democratici italiani, Verdi, Italia dei valori, Partito dei comunisti italiani, Rifondazione comunista.
La nostra città vuole risollevarsi dal torpore amministrativo che da tempo ne blocca lo sviluppo, ne mortifica le potenzialità e la tiene al palo. Ogni iniziativa che si proponga di mettere in discussione lo status quo, che chiami i cittadini alla libera discussione e al protagonismo attivo, non può che essere salutata con favore e aiutata a crescere.

ALLE CITTADINE E AI CITTADINI DI FISCIANO

Le forze politiche che sottoscrivono questo documento hanno operato affinché anche a Fisciano si costituisse un’alleanza piena di centrosinistra, che, superando personalismi e posizioni precostituite e partendo dal programma, aprisse la strada a quel cambiamento da tante parti giudicato necessario e improcrastinabile. Anche l’ultimo invito è caduto nel vuoto. I partiti della Margherita, dei Democratici di sinistra e dell’UDEUR hanno scelto la rottura, chiudendo la porta al dialogo e al confronto e assumendone anche pubblicamente la responsabilità.

Non possiamo più stare a guardare. Un compito difficile ma esaltante ci attende. Nello spirito di servizio che deve caratterizzare chi si candida a rendere concrete le attese della gente, ci impegniamo da oggi a dare vita a una concentrazione di forze che, partendo dalle grandi questioni irrisolte, (piano regolatore, non rosea situazione finanziaria, legalità e pari opportunità per tutti, partecipazione democratica alle scelte e attuazione dello statuto, tutela dell’occupazione e del lavoro, capacità di attrarre investimenti), costruisca un programma di rinnovamento e di sana amministrazione, non offuscato da interessi e da parzialità. Lo porteremo avanti con determinazione e rigore.

Sappiamo che tanti giovani vogliono chiudere con la politica dei mestieranti per riscoprirne il lato nobile, fatto di progetti e speranze. Sappiamo che tante persone sono pronte a impegnarsi con generosità e coraggio.
Ci rivolgiamo anche a questi giovani, a queste persone, ai circoli e alle associazioni presenti sul territorio, affinché, operando con pari dignità e senza primogeniture, costruiamo insieme il futuro della nostra città.

09 gennaio 2006

Efficienza di carta

"A partire dal 1° Gennaio 2006 il servizio di consegna dei sacchetti sarà effettuato in ogni frazione". Seguiva celendario settimanale con luoghi e orari della distribuzione. Il tutto "nell'ottica di ottimizzare il servizio relativo alla raccolta degli RR.SS.UU." (rifiuti solidi urbani).
Questo si leggeva qualche tempo fa su un manifesto della Fisciano Sviluppo S.P.A. affisso nella nostra città.
Siamo ora alla seconda settimana dell'anno e del servizio non c'è nessuna traccia. Probabilmente il servizio è stato solo rimandato per qualche problema organizzativo. Ma perché nessuno ha sentito il dovere di informare con un nuovo comunicato i cittadini?
Aggiungo che il problema è molto sentito, soprattutto tra le persone anziane o in difficoltà, tanto è vero che lo scorso novembre fu avviata a Lancusi una sottoscrizione che chiedeva appunto il decentramento della distribuzione dei sacchetti. In pochi giorni furono raccolte centinaia di firme. Ma, ecco, puntuale, uscì il manifesto di cui ho parlato e la sottoscrizione fu sospesa. Fummo tutti felici che la soluzione fosse arrivata senza nemmeno chiederla.
Devo ora pensare che si volesse solo prendere tempo, strumentalizzando un bisogno reale, per bloccare una chiara manifestazione di volontà popolare e dimostrare un'efficienza che si rivela sempre più solo di carta?

07 gennaio 2006

Un perverso ritorno al passato

E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre scorso la nuova legge elettorale imposta a colpi di maggioranza dal governo Berlusconi. Ritorno al proporzionale della prima Repubblica, liste bloccate predisposte dai dirigenti dei partiti, ridotta a ben poco la scelta dei rappresentanti da parte dei cittadini, rischio di ingovernabilità a causa di probabili maggioranze diverse nelle due camere, ripristino di fatto del potere di veto delle piccole formazioni. E' la restaurazione pura e semplice della partitocrazia e della contrattazione permanente, per di più da parte di chi si era proposto come paladino del cambiamento, cavalcando in maniera strumentale la volontà di voltare pagina manifestatasi nei primi anni novanta attraverso i referendum e la stagione di mani pulite.
E non è tutto. La perversa coerenza della legge s'inoltra fino alla nomina degli scrutatori nei seggi elettorali (articoli 9 e 10). Viene infatti ripristinata, anche nei comuni inferiori a quindicimila abitanti, la commissione elettorale, che dovrà procedere non più al sorteggio degli scrutatori, ma alla loro elezione. E questo significa che il potere dei rappresentanti dei partiti, anche nei piccoli centri, ritorna ad essere pervasivo e chi non ha legami politico-clientelari, ma era pronto a dare un contributo, magari valido e imparziale, iscrivendosi all'albo degli scrutatori, costui può rassegnarsi a non essere più preso in considerazione.

04 gennaio 2006

Politica e affari

L'azione della magistratura inquirente di Salerno nei confronti di amministratori e politici, al di là dell'aspetto strettamente giudiziario, porta alla luce discutibili pratiche di governo e inaccettabili commistioni tra politica, affari e criminalità. La questione è assai intricata e foriera di ulteriori più gravi sviluppi. Sull'intera vicenda e sul suo retroterra si trova ora una informazione esauriente, documentata ed esposta senza reticenze, su http://micheleburma.splinder.com/post/6726134 , che consiglio vivamente di visitare.


Dal programma di Romano Prodi:

"La costruzione dell'Italia che noi vogliamo richiede una politica che vada a ricostruire una cittadinanza basata sull'etica singola e collettiva, sull'equità e sulla responsabilità.

In questo paese non c'è più spazio per l'evasione e l'elusione ficale e contributiva, non c'è più spazio per i condoni né per l'abusivismo.

Parte importante di una nuova etica della responsabilità è anche una revisione dei costi della politica e delle istituzioni, un grande rigore nel rapporto fra il mondo della politica e il mondo degli affari, una decisa lotta alla corruzione."


02 gennaio 2006

L'inizio e la fine.

L'inizio del nuovo anno segna la fine dell'Amministrazione comunale a Fisciano, una fine traumatica. Trascorsi, infatti, venti giorni dalla presentazione delle dimissioni del sindaco facente funzione senza che queste siano state revocate, il consiglio comunale viene sciolto dal Prefetto e si procede alla nomina del Commissario. Per la cronaca, è la quinta volta negli anni del dopoguerra che Fisciano viene commissariata: è accaduto nel 1950, nel 1968, nel 1993, nel 1996 e accade ora nel 2006.
Piacerebbe conoscere le ragioni vere che hanno portato a quest'esito a cinque mesi dalle elezioni. Mi limito a qualche rapsodica e telegrafica considerazione. 1) Con la morte di Gaetano Sessa è venuta meno la capacità di mediazione e di sintesi fra contrastanti ambizioni. 2) Non è emerso un disegno politico forte e condiviso che potesse cementare la coalizione. 3) Si è parlato, anche pubblicamente, di cariche, posti, candidature, invece che di proposte, programmi, progetti. 4)Vecchi e nuovi nodi sono venuti al pettine, su questioni decisive come ad esempio il controllo del territorio, il piano regolatore, le risorse finanziarie, la legalità, senza che si intravvedesse una soluzione.
Sono convinto che i cittadini non hanno motivo di rammaricarsi più di tanto. La consiliatura si trascinava stancamente e questi ultimi pochi mesi avrebbero prodotto solo più fiere ambizioni personali a scapito dell'interesse pubblico.
L'augurio e l'impegno deve essere invece quello di lavorare, ognuno per la sua parte, a costruire qualcosa di buono per il prossimo futuro.