23 gennaio 2006

L'erba del vicino è sempre più verde

Sul Mattino di ieri un titolo a tutta pagina e a caratteri cubitali: "Ville al posto di case rurali: 60 indagati". Il sottotitolo precisa che è in corso la caccia al tecnico "comunale" che istruisce le pratiche. L'articolo, ampio e dettagliato, spiega con tono allarmato che sessanta persone sono diventate "magicamente" agricoltori per aggirare la legge sulle licenze edilizie e parla di un "trucco vecchio" mediante il quale ci si fa "rilasciare autorizzazioni a costruire fabbricati rurali realizzando, invece, delle vere e proprie case" prive "dei requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dalla legge" e dove i depositi agricoli vengono trasformati in taverne e saloni. Si sta indagando "anche per stanare qualche tecnico furbo che dà consigli per aggirare la legge e che si sta arricchendo a spese dell’ambiente". L'operazione antiabusivismo è condotta dalla polizia municipale.
Niente paura. Accade lontano da noi, a Nocera Inferiore. Noi qui a Fisciano viviamo in un'isola felice. Siamo tutti agricoltori, le case rurali hanno tutti i requisiti, taverne e saloni non sappiamo neppure che cosa siano, i tecnici furbi non si arricchiscono ma difendono l'ambiente, e la polizia municipale non perde il suo tempo in simili quisquilie.

21 gennaio 2006

Qualcosa si muove?

Pubblico il documento sottoscritto dai seguenti partiti politici fiscianesi: Socialisti democratici italiani, Verdi, Italia dei valori, Partito dei comunisti italiani, Rifondazione comunista.
La nostra città vuole risollevarsi dal torpore amministrativo che da tempo ne blocca lo sviluppo, ne mortifica le potenzialità e la tiene al palo. Ogni iniziativa che si proponga di mettere in discussione lo status quo, che chiami i cittadini alla libera discussione e al protagonismo attivo, non può che essere salutata con favore e aiutata a crescere.

ALLE CITTADINE E AI CITTADINI DI FISCIANO

Le forze politiche che sottoscrivono questo documento hanno operato affinché anche a Fisciano si costituisse un’alleanza piena di centrosinistra, che, superando personalismi e posizioni precostituite e partendo dal programma, aprisse la strada a quel cambiamento da tante parti giudicato necessario e improcrastinabile. Anche l’ultimo invito è caduto nel vuoto. I partiti della Margherita, dei Democratici di sinistra e dell’UDEUR hanno scelto la rottura, chiudendo la porta al dialogo e al confronto e assumendone anche pubblicamente la responsabilità.

Non possiamo più stare a guardare. Un compito difficile ma esaltante ci attende. Nello spirito di servizio che deve caratterizzare chi si candida a rendere concrete le attese della gente, ci impegniamo da oggi a dare vita a una concentrazione di forze che, partendo dalle grandi questioni irrisolte, (piano regolatore, non rosea situazione finanziaria, legalità e pari opportunità per tutti, partecipazione democratica alle scelte e attuazione dello statuto, tutela dell’occupazione e del lavoro, capacità di attrarre investimenti), costruisca un programma di rinnovamento e di sana amministrazione, non offuscato da interessi e da parzialità. Lo porteremo avanti con determinazione e rigore.

Sappiamo che tanti giovani vogliono chiudere con la politica dei mestieranti per riscoprirne il lato nobile, fatto di progetti e speranze. Sappiamo che tante persone sono pronte a impegnarsi con generosità e coraggio.
Ci rivolgiamo anche a questi giovani, a queste persone, ai circoli e alle associazioni presenti sul territorio, affinché, operando con pari dignità e senza primogeniture, costruiamo insieme il futuro della nostra città.

09 gennaio 2006

Efficienza di carta

"A partire dal 1° Gennaio 2006 il servizio di consegna dei sacchetti sarà effettuato in ogni frazione". Seguiva celendario settimanale con luoghi e orari della distribuzione. Il tutto "nell'ottica di ottimizzare il servizio relativo alla raccolta degli RR.SS.UU." (rifiuti solidi urbani).
Questo si leggeva qualche tempo fa su un manifesto della Fisciano Sviluppo S.P.A. affisso nella nostra città.
Siamo ora alla seconda settimana dell'anno e del servizio non c'è nessuna traccia. Probabilmente il servizio è stato solo rimandato per qualche problema organizzativo. Ma perché nessuno ha sentito il dovere di informare con un nuovo comunicato i cittadini?
Aggiungo che il problema è molto sentito, soprattutto tra le persone anziane o in difficoltà, tanto è vero che lo scorso novembre fu avviata a Lancusi una sottoscrizione che chiedeva appunto il decentramento della distribuzione dei sacchetti. In pochi giorni furono raccolte centinaia di firme. Ma, ecco, puntuale, uscì il manifesto di cui ho parlato e la sottoscrizione fu sospesa. Fummo tutti felici che la soluzione fosse arrivata senza nemmeno chiederla.
Devo ora pensare che si volesse solo prendere tempo, strumentalizzando un bisogno reale, per bloccare una chiara manifestazione di volontà popolare e dimostrare un'efficienza che si rivela sempre più solo di carta?

07 gennaio 2006

Un perverso ritorno al passato

E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre scorso la nuova legge elettorale imposta a colpi di maggioranza dal governo Berlusconi. Ritorno al proporzionale della prima Repubblica, liste bloccate predisposte dai dirigenti dei partiti, ridotta a ben poco la scelta dei rappresentanti da parte dei cittadini, rischio di ingovernabilità a causa di probabili maggioranze diverse nelle due camere, ripristino di fatto del potere di veto delle piccole formazioni. E' la restaurazione pura e semplice della partitocrazia e della contrattazione permanente, per di più da parte di chi si era proposto come paladino del cambiamento, cavalcando in maniera strumentale la volontà di voltare pagina manifestatasi nei primi anni novanta attraverso i referendum e la stagione di mani pulite.
E non è tutto. La perversa coerenza della legge s'inoltra fino alla nomina degli scrutatori nei seggi elettorali (articoli 9 e 10). Viene infatti ripristinata, anche nei comuni inferiori a quindicimila abitanti, la commissione elettorale, che dovrà procedere non più al sorteggio degli scrutatori, ma alla loro elezione. E questo significa che il potere dei rappresentanti dei partiti, anche nei piccoli centri, ritorna ad essere pervasivo e chi non ha legami politico-clientelari, ma era pronto a dare un contributo, magari valido e imparziale, iscrivendosi all'albo degli scrutatori, costui può rassegnarsi a non essere più preso in considerazione.

04 gennaio 2006

Politica e affari

L'azione della magistratura inquirente di Salerno nei confronti di amministratori e politici, al di là dell'aspetto strettamente giudiziario, porta alla luce discutibili pratiche di governo e inaccettabili commistioni tra politica, affari e criminalità. La questione è assai intricata e foriera di ulteriori più gravi sviluppi. Sull'intera vicenda e sul suo retroterra si trova ora una informazione esauriente, documentata ed esposta senza reticenze, su http://micheleburma.splinder.com/post/6726134 , che consiglio vivamente di visitare.


Dal programma di Romano Prodi:

"La costruzione dell'Italia che noi vogliamo richiede una politica che vada a ricostruire una cittadinanza basata sull'etica singola e collettiva, sull'equità e sulla responsabilità.

In questo paese non c'è più spazio per l'evasione e l'elusione ficale e contributiva, non c'è più spazio per i condoni né per l'abusivismo.

Parte importante di una nuova etica della responsabilità è anche una revisione dei costi della politica e delle istituzioni, un grande rigore nel rapporto fra il mondo della politica e il mondo degli affari, una decisa lotta alla corruzione."


02 gennaio 2006

L'inizio e la fine.

L'inizio del nuovo anno segna la fine dell'Amministrazione comunale a Fisciano, una fine traumatica. Trascorsi, infatti, venti giorni dalla presentazione delle dimissioni del sindaco facente funzione senza che queste siano state revocate, il consiglio comunale viene sciolto dal Prefetto e si procede alla nomina del Commissario. Per la cronaca, è la quinta volta negli anni del dopoguerra che Fisciano viene commissariata: è accaduto nel 1950, nel 1968, nel 1993, nel 1996 e accade ora nel 2006.
Piacerebbe conoscere le ragioni vere che hanno portato a quest'esito a cinque mesi dalle elezioni. Mi limito a qualche rapsodica e telegrafica considerazione. 1) Con la morte di Gaetano Sessa è venuta meno la capacità di mediazione e di sintesi fra contrastanti ambizioni. 2) Non è emerso un disegno politico forte e condiviso che potesse cementare la coalizione. 3) Si è parlato, anche pubblicamente, di cariche, posti, candidature, invece che di proposte, programmi, progetti. 4)Vecchi e nuovi nodi sono venuti al pettine, su questioni decisive come ad esempio il controllo del territorio, il piano regolatore, le risorse finanziarie, la legalità, senza che si intravvedesse una soluzione.
Sono convinto che i cittadini non hanno motivo di rammaricarsi più di tanto. La consiliatura si trascinava stancamente e questi ultimi pochi mesi avrebbero prodotto solo più fiere ambizioni personali a scapito dell'interesse pubblico.
L'augurio e l'impegno deve essere invece quello di lavorare, ognuno per la sua parte, a costruire qualcosa di buono per il prossimo futuro.