02 novembre 2005

Ogni anno il due novembre...

E' forte e sentita la tradizione di visitare in questi giorni i cimiteri, di ricordare anche i morti che non ci appartengono, di ripercorrere frammenti di vita, vissuta con chi non è più fra noi.
Ma da qualche tempo c'è anche un'altra tradizione, che, se mi è consentito, definirei meno nobile.
Ogni anno, il due novembre, un manifesto alle porte dei cimiteri del comune di Fisciano ci aggiorna sulle iniziative dell'amministrazione per ampliarli e adeguarli.
Il due novembre 2002 veniva pubblicizzato il progetto.
Il due novembre 2003 il nuovo bando per la vendita dei loculi e dei suoli per cappelle e tombe.
Il due novembre 2004 lo studio di fattibilità del "restyling" del cimitero di Lancusi (vedi
qui).
Ero convinto che quest'anno non sarebbe successo. Mi sbagliavo. Il due novembre 2005 una carta, quasi timida e un po' vergognosetta, alle porte dei cimiteri ci informa che è stata "avviata" la procedura d'appalto dei lavori (lo era già stata il 13 aprile come puoi leggere
qui). Poi aggiunge che chi ha fatto la domanda avrà una comunicazione (dopo due anni!...) e chi non l'ha fatta la può ancora fare (entro? e chi lo sa; quando è stato rinnovato il bando? boh;). Nel frattempo, (questo non sta scritto, ma lo vedono tutti) tutto è fermo, nulla succede, e c'è chi è convinto di poter continuare a sfruttare i morti e a prendere in giro i vivi.
Scusate se mi sono lasciato prendere da un po' di santa indignazione. Torniamo ai fatti e cerchiamo di vedere la vera ragione del ritardo, che altrimenti sarebbe inspiegabile, considerato che le opere di cui si parla in buona parte si finanziano da sole con la vendita dei suoli.
E la ragione è la seguente. Si è deciso di far partire insieme i lavori a Fisciano e a Lancusi (e forse è anche giusto) ma si è sovradimensionato il bisogno di Fisciano fino a prevedere un numero di loculi (744), tombe di famiglia (206) e cappelle gentilizie (69) maggiore di quello degli
abitanti (742). Anche a voler considerare un bacino più vasto, inserendovi le frazioni limitrofe, siamo in ogni caso al di sopra delle necessità, tant'è vero che le domande sono state inferiori al previsto ed è stata così messa in crisi l'intera progettazione.
Vedremo porre la prima pietra di queste opere, così care al cuore di tanti di noi, almeno qualche mese prima della fine prossima di questa amministrazione?
Anche la Speme, ultima Dea, fugge i sepolcri.

1 commento:

Anonimo ha detto...

che dire..probabilmente avranno previsto tale "soluzione" anche in considerazione dei motli studenti universitari da tempo "fuori corso"...una soluzione di questo genere sarebbe in linea con il modo di pensare dei nostri "dipendenti"