23 ottobre 2005

Palazzo Barra. Aggiornamento

Danneggiato dal terremoto del 1980, Palazzo Barra, acquisito al patrimonio comunale, rimane per circa quindici anni esclusivamente argomento di discussione "accademica" e di polemiche politiche.
Nel 1994, ad opera dell'arch. Maria Grazia Vitale, abbiamo il primo rilievo grafico al fine del restauro e della rifunzionalizzazione dello stabile.
Nel 1997, l'Amministrazione Comunale elabora un progetto per il recupero del Palazzo, che, fatto proprio dalla Provincia, accede a un primo finanziamento per i lavori di adeguamento strutturale, che sono stati recentemente eseguiti.
Nel 1999, si profila la possibilità che sia l'Università a farsi carico del recupero e della rifunzionalizzazione. La proposta, anche su richiesta dell'associazione Officinamemoriae, viene presentata e discussa dall'Amministrazione Comunale in una pubblica assemblea, alla presenza dell'allora vicepresidente della Provincia, Gerardo Giordano. Si stabilì successivamente, nelle sedi ufficiali, con generale consenso di Comune, Università, Provincia, Sovrintendenza, Associazione citata, di attenersi alle seguenti direttive: recupero integrale delle facciate, comodato d'uso gratuito all'Università per 25 anni, realizzazione al piano terra di spazi ad uso collettivo gestiti dal Comune, coinvolgimento informato della cittadinanza nelle fasi della realizzazione.
Nel 2001, con la nuova Amministrazione, viene stipulato un protocollo d'intesa tra Comune, Università e Provincia con il quale l'edificio viene ceduto in comodato d'uso gratuito per 99 anni, le modalità di utilizzazione e di gestione del piano terra vengono rinviate a un successivo accordo, il Comune si impegna a trasferire all'Università, oltre il palazzo, eventuali altri finanziamenti che dovesse nel frattempo ottenere.
Nel 2004, la Regione Campania sottoscrive a sua volta un protocollo d'intesa e lo ratifica con la deliberazione n. 2008 (si veda BURC n 60 del 13 dicembre 2004).
Nel 2005, infine, lo scorso 29 settembre, il consiglio di amministrazione dell'università approva il progetto esecutivo dell'intervento.
E' troppo chiedere che adesso si torni a informare e a coinvolgere la cittadinanza, come pure tutti avevamo detto di voler fare?

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