14 marzo 2006

Area industriale ed "effetto caos"


"L’area industriale di Fisciano/Mercato San Severino presenta uno sviluppo, delle attività in essere, se così si puo definire, abbastanza disomogeneo rispetto a quello previsto dal Piano ASI. L’area che ospita detti insediamenti, risulta chiaramente definita e la superfice densamente occupata da capannoni, magazzini, impianti infrastrutturali. A parte la piccola quota destinata agli uffici e ai servizi, le attività connesse alla produzione come previsto nella zona “D” sono pressocchè inesistenti in quanto le attività produttive originari sono state stravolte da cambi di Tipologia non comunicati all’ASI. L’unica arteria transitabile e la Nuova Strada Consortile, anche se non è stata collaudata, per il resto i servizi come le infrastrutture sono del tutto inesistenti.
Le stesse aziende raggruppate o ampliate secondo qualsiasi regola, evocano l’immagine di uno sviluppo senza controllo da parte dell’ASI, spesso i lotti restano inedificati pur avendo avuto nulla osta per la realizzazione di strutture produttive restano in corso di costruzione per anni, ponendi l’accento sul problema domanda e offerta che inevitabilmente conduce alla rilocalizzazione e dislocazione di aziende esistenti provenienti dal nucleo urbano e prevalentemente occupati da attività artigianali e commerciale in particolare modo questo accade su tutta l’area del Comune di Mercato San Severino, mentre il fenomeno si verifica in modo ridotto nell’area del Comune di Fisciano in quanto molte strutture sono in corso di costruzione. Fenomeno quest’ultimo di notevoli proporzioni con riflessi di tipo economico, sociale ancorché amministrativo e urbanistico. In questo diffuso fenomeno di conversione delle attività industriali in commerciali e/o artigianali la rivitalizzazione dell’area coincide inevitabilmente con il deperimento della stessa. La mancanza di servizi, infrastrutture e la presenza di piani obsoleti, in uno con il nuovo senso speculativo, producono “l’effetto caos” nel quale l’ordine generale soggiace al bisogno individuale. Tanto si riscontra nell’odierna zona industriale, snaturata, contradditoria, emarginata eppur produttiva".

Il testo sopra riportato è tratto dal censimento 2000 relativo all’area industriale di Fisciano-Mercato San Severino. Che da allora nulla sia cambiato, l’ho potuto verificare in un incontro che, in qualità di candidato sindaco, ho avuto con operatori industriali della zona, nel corso della campagna di ascolto che ho iniziato per la definizione del programma. Le esigenze più sentite che sono emerse riguardano la necessità di riprendere l’esperienza della consulta delle attività produttive, di giungere a una mappatura delle aree, di completare l’anello viario della zona, di garantire una gestione della zona che ne superi il degrado attuale (rifiuti, illuminazione, sicurezza) magari attraverso la creazione di un consorzio di manutenzione. Ci sono aziende serie, che hanno rapporti di ricerca e di innovazione con l’Università, pronte a collaborare anche con l’Ente locale, ma nella trasparenza e nelle regole. Perciò parlare di sinergia tra Università, industria e territorio, significa indicare la strada possibile per la nostra ripresa, una ripresa che deve essere anche economica e occupazionale.

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